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Vite

La qualità di un vino ha inizio con la concimazione

Il potassio migliora i meccanismi di resistenza della vite, proteggendola dagli stress

Il magnesio previene il disseccamento del rachide

Zolfo e microelementi, vietato dimenticarli

Raccomandazioni per la concimazione

 

La qualità di un vino ha inizio con la concimazione

Il moderno approccio alla nutrizione della vite mira al riequilibro della pianta e al rispetto dei suoi fabbisogni nutritivi per tutto l'arco della stagione vegetativa, con particolare riguardo ai momenti di massimo bisogno o a situazioni di stress. E’ quindi necessario ottimizzare la concimazione (dosi e epoche d'intervento) in funzione della fertilità del suolo, della vigoria della pianta, della resa attesa e dell’obiettivo produttivo. Il fine ultimo è mettere a disposizione della pianta una sufficinte quantità di tutti gli elementi nutritivi nel momento di massimo fabbisogno; per farlo è necessario considerare le diverse dinamiche di assorbimento dal terreno per ogni elemento.

Picchi di assorbimento e fabbisogno per i diversi elementi (Porro, 2009)

Picchi di assorbimento

Picchi di fabbisogno

Azoto

pre-fioritura, post-raccolta.

ripresa vegetativa, allegagione → grano di pepe, invaiatura.

Fosforo

inizio fioritura, tarda estate, inizio autunno.

al pianto, fiori separati → fioritura, grano di pepe → chiusura grappolo, invaiatura → maturazione.

Potassio

inizio fioritura, tarda estate → inizio autunno.

pre-fioritura, allegagione, pre-chiusura grappolo → maturazione.

Calcio

estate.

fioritura, pre-chiusura grappolo → invaiatura, tutto il ciclo.

Magnesio

germogliamento → invaiatura.

costante.

Zolfo

inizio fioritura, tarda estate, inizio autunno.

ripresa vegetativa → crescita vegetativa, allegagione → chiusura grappolo, invaiatura → maturazione.

Ferro

primavera, tarda estate-autunno.

pre-fioritura → fioritura, allegagione → pre-chiusura grappolo, invaiatura → maturazione.

Manganese

tarda primavera → estate.

tutto il ciclo.

Boro

pre-fioritura, tarda estate → autunno.

pre-fioritura, fioritura, invaiatura → maturazione.

Zinco

prime fasi vegetative.

tutto il ciclo.

Le più frequenti manifestazioni di squilibri nutrizionali:

  • Clorosi fogliare
  • Crescita rallentata
  • Mal dell’esca
  • Disseccamento del rachide
  • Perdite in resa
  • Degradazione della qualità del vino (gusto di uova marce e odore di stantio)

La vite è sensibile al cloro. Predilige pertanto una concimazione potassica in forma solfatica, tipica di Patentkali e KALISOP granulare.

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Il potassio migliora i meccanismi di resistenza della vite, proteggendola dagli stress

  • Un vigneto in piena produzione e con una resa attesa di 11 t/ha, assorbe in media 90-110 kg/ha di K2O nel corso della stagione vegetativa (eventuali variazioni in base a resa e obiettivo enologico).
  • Un’adeguata nutrizione potassica conferisce alla pianta una migliore resistenza a stress da siccità e da freddo.
  • La più alta concentrazione di potassio nel succo cellulare induce un innalzamento del tenore zuccherino, con conseguente abbassamento del punto di congelamento.
  • Il potassio migliora la maturazione del legno e aiuta la pianta ad affrontare l’inverno. Si riducono così le perdite in resa dovute a eventuali danni da gelo.
  • Una migliore allegagione si traduce in una più elevata resa produttiva.
  • Il potassio è il catione minerale più presente nel vino e gioca un ruolo fondamentale nell’equilibrio acido-basico.

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Il magnesio previene il disseccamento del rachide

Si tratta di un’alterazione fisiologica a carico del metabolismo del calcio e del magnesio. Si manifesta a inizio invaiatura con delle necrosi depresse sul rachide che, espandendosi, determinano l’appassimento del grappolo. Comportano un basso tenore in zuccheri ed un’acidità elevata. Successivamente possono presentarsi muffe che camuffano l’origine del danno.

Fattori predisponenti:

  • abbassamenti della temperatura in fioritura, piogge intense durante l’invaiatura, alternanza di condizioni meteorologiche nel corso della stagione vegetativa;
  • scarsa disponibilità di calcio e magnesio a causa di un eccesso di potassio [elevato rapporto K/(Ca+Mg)];
  • impiego di portinnesti che hanno difficoltà nell’assorbimento del magnesio (SO4) o che conferiscono troppo vigore (Kober 5 BB, 125 AA);
  • elevato vigore e produttività della pianta;
  • forma di allevamento (la pergola sembra maggiormente colpita);
  • squilibri ormonali.

E’ fondamentale prevenire l'insorgere della carenza di magnesio. Una volta che sono comparsi i sintomi sulla pianta, il danno produttivo risulta irreversibile. E' inoltre utile monitorare il livello di potassio disponibile nel terreno e, se ben dotato, ridurne o sospenderne gli apporti al fine di riequilibrare il rapporto Mg/K.

Varietà più sensibili al disseccamento del rachide

Uva da vino
Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Lagrein, Marzemino, Merlot, Nosiola, Refosco dal Peduncolo Rosso, Sauvignon, Schiava, Schioppettino, Teroldego, Tocai Friulano
Uva da tavola
Italia, Regina, Vittoria

 

Efficacia di EPSO Top e EPSO Microtop nella riduzione del disseccamento del rachide su vite (prova quinquennale)

 

  Testimone Due interventi fogliari con i
concimi EPSO
Frequenza grappoli attaccati da disseccamento del rachide 61 % 15 %
Efficacia - 66 %
Resa in uva 8,1 t/ha 10,1 t/ha
Densità del mosto 75°Oe 77°Oe

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Zolfo e microelementi, vietato dimenticarli

  • Lo zolfo migliora l’utilizzo dell’azoto da parte della vite.
  • Innalzando il tenore di amminoacidi nel mosto, migliora il sapore del vino.
  • L’apporto di zolfo aumenta il tenore dei tannini e dei pigmenti presenti nel vino, migliorandone la qualità. I tannini evitano l’ossidazione del vino, conferendogli una sensazione di astringenza, caratteristica di un vino secco.
  • Lo zolfo riduce la sensibilità della vite alla botrite.
  • Il solo apporto di fungicidi (zolfo elementare) non è sufficiente a soddisfare il bisogno nutrizionale della pianta.
  • Il boro favorisce l’accrescimento vegetativo e la fecondazione della vite, aumentando la germinabilità del polline e riducendo la colatura dei fiori. La sua carenza si manifesta con la formazione di grappoli contorti, spargoli con acini radi e piccoli. Si osserva la morte degli apici vegetativi, ingiallimenti a mosaico e seccume dei lembi fogliari, il raccorciamento degli internodi e una scarsa produzione per colatura dei fiori.
  • Il manganese influenza la sintesi della clorofilla. Favorisce l'allegagione e induce un'equilibrata maturazione dei tralci, migliorando la resistenza al freddo della pianta.

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Raccomandazioni per la concimazione

Per impostare un corretto piano di concimazione si consiglia di eseguire l’analisi del terreno (almeno ogni cinque anni) e quella della foglia e/o picciolo (annualmente).

Concimazione di produzione al terreno

Resa
(t/ha)
Elemento Restituzioni
(kg/ha)
Concime Dose
consigliata
(kg/ha)
Epoca
d’impiego
Uva da vino
10-15 Potassio
(K2O)
100-130 Patentkali 350-450 Autunno –
inizio ripresa
vegetativa
Magnesio (MgO) 25-30
20-25 Potassio
(K2O)
120-150 Patentkali 400-500 Autunno –
inizio ripresa
vegetativa
Magnesio
(MgO)
30-40
Uva da tavola
20-30 Potassio
(K2O)
165-250 Patentkali 550-800 Autunno –
inizio ripresa
vegetativa
Magnesio
(MgO)
30-50

Patentkali®
ESTA® Kieserit gran.
KALISOP fine.
KALISOP gran.

Concimazione fogliare

Per prevenire il disseccamento del rachide e temporanee situazioni di carenza dovute a stress idrici, si consigliano applicazioni fogliari con 8-20 kg/ha di EPSO Top, tra le fasi di cinque foglie distese e l'inizio dell'invaiatura, a intervalli di 8-10 giorni e ad una concentrazione consigliata di 0,5-2 %, anche in combinazione con pesticidi.
EPSO Top®

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